Come in molte delle città italiane che hanno subito un importante sviluppo durante il Medioevo anche le abitazioni del borgo antico di Varese erano delle tipiche case a lista, addossate le une alle altre con una bottega al piano terra fronteggiata dai portici.
L’invenzione dei portici rispondeva all’esigenza di ingrandire le abitazioni senza occupare ulteriore terreno e di aprire le botteghe verso la comunità permettendo di vendere i prodotti con comodità, al riparo dalla pioggia o dal sole.
I portici, da sempre luoghi di socialità e incontro, restano espressione di una collettività che vuole incontrarsi. Gli ultimi decenni hanno portato però modificazioni profonde al sistema portici; i negozi storici hanno in molti casi lasciato il posto, a grandi catene e alcune realtà di commercio si sono trasformate in attività imprenditoriali legate al food.
Il progetto “Varese cambia luce”, che ha interessato l’intero contesto urbano, ha visto protagonista la riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica dei portici del centro storico.
Passeggiando tra le vie principali del centro storico di Varese, si può ammirare la nuova illuminazione che ha messo in risalto la bellezza e l’eleganza dei portici del Corso Giacomo Matteotti, Corso Aldo Moro, Corso Guglielmo Marconi, Corso Walter Marcobi-Romagnosi, e ancora i portici di Via Alessandro Volta e di Via Alessandro Manzoni.
L’intervento di riqualificazione ha proposto soluzioni differenziate in base alla tipologia installativa e architettonica, privilegiando ottiche diffondenti, garantendo però un’armonizzazione data dal tipo di sorgente e dal colore della luce.
Per la sostituzione degli apparecchi sono stati scelti corpi iGuzzini e Neri caratterizzati da linee classiche e lineari che rispondono alle esigenze di uniformità stilistica e di integrazione nelle diverse tipologie di portico con sorgenti LED con temperatura di colore (4.000 K) diversa da quella utilizzata per l’illuminazione delle strade (3.000 K) per una migliore resa delle superfici e delle vetrine.
In presenza di corpi illuminanti esistenti dal significativo valore storico, si è optato per un intervento di manutenzione e retrofit con sorgenti LED a 4.000K.