In occasione del XX Congresso Nazionale di AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione) City Green Light ha presentato un progetto sperimentale in ambito Smart City realizzato con l’Università Federico II di Napoli.
Napoli, 20 e 21 giugno 2022
Il rapporto tra la luce e l’ambiente, le nuove frontiere dell’illuminazione urbana sono alcuni dei focus tematici principali del XX Congresso Nazionale di AIDI (Associazione Italiana di illuminazione) di cui City Green Light è Sponsor Gold. Un evento dove sono emersi contenuti, proposte e visioni che costituiscono la base di un “Manifesto della luce” che cercherà di fare chiarezza su tematiche importanti e strategiche per chi opera nel settore dell’illuminazione e che sarà promulgato a breve dall’Associazione culturale di cui la ESCo vicentina è socia.
“City Green Light da anni sostiene l’Associazione AIDI – ha dichiarato Alessandro Visentin, CEO di City Green Light – con il comune obiettivo di diffondere una cultura della luce al passo con l’evoluzione tecnologica e digitale per sviluppare nei territori un’innovazione sostenibile”.
Durante il congresso Cecilia Putignano, Engineering & Technical Services Manager di City Green Light e Luigi Pariota, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale – Università degli Studi di Napoli Federico II, hanno presentato un progetto sperimentale per utilizzare i dati di traffico forniti dalla smart city al fine di rendere più efficace la progettazione illuminotecnica del territorio urbano. Tra gli autori del progetto Laura Bellia, Dipartimento di Ingegneria Industriale – Università degli Studi di Napoli Federico II e Alessandro Bortoletto e Dario Cacace di City Green Light.
In particolare, il laboratorio LAERTE-ITS, che il Prof. Pariota coordina in Federico II, ha sviluppato una soluzione tecnologica che permette di “ricostruire” il traffico veicolare su un’area urbana in diversi scenari (ad esempio feriale medio, prefestivo medio, festivo medio) utilizzando tecniche di Machine Learning e Big Data Analytics, combinate con approcci di modellazione macroscopica del traffico. Il progetto, quindi, consente finalmente di ottenere dati oggettivi che possono consentire una progettazione della luce più “corretta” e adattiva alle concrete esigenze del contesto urbano. Il beneficio atteso è un miglioramento della sicurezza stradale, un contenimento dei consumi e significative ricadute sulla pianificazione urbanistica e della mobilità cittadina.
“Da oggi – spiega Cecilia Putignano – i progettisti e la pubblica amministrazione hanno uno strumento in più a supporto dell’analisi dei rischi e della redazione dei Piani della Luce. Uno strumento che aiuta a evidenziare sinergie e opportunità come mai prima d’ora. E lo fa raccogliendo in un unico hub i parametri di influenza e le altre informazioni disponibili sul contesto urbano per analizzarli in modo integrato, ricavarne modelli e, in prospettiva, migliorare la programmazione urbana e la mobilità”.