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Smart mobility: tra una nuova visione della città e l’innovazione tecnologica

Una delle sfide più importanti nel nuovo modello di città intelligente è rappresentato dalla mobilità sostenibile, una mobilità a misura di cittadino che si serve della tecnologia per rendere gli spostamenti nelle aree urbane più green, comodi e convenienti. Uno scenario dove diversi sono i soggetti e le realtà coinvolte e dove un ruolo molto importante è rivestito proprio dalle ESCo come City Green Light che offrono alle Pubbliche amministrazioni un supporto consulenziale importante, sia in termini di progetti che di soluzioni, per aiutarle ad affrontare il delicato processo di transizione energetica, ambientale e di innovazione tecnologica.
Affrontiamo questo argomento con Fabrizio Ruggiero, Business Unit Director Central & Southern Italy di City Green Light.


Cosa significa mobilità smart e sostenibile?

La smart mobility è l’opportunità di potersi spostare quando serve in modo flessibile, integrato, sicuro, minimizzando il traffico, l’inquinamento, gli sprechi di tempo e di energia, ottimizzando i flussi ed efficientando i mezzi.
Pensiamo allo smart parking o ai semafori intelligenti per citare alcuni esempi più significativi.
In particolare, lo smart parking permette di verificare e ottimizzare l’utilizzo degli stalli o delle aree di sosta cittadine, riducendo il traffico “parassita” causato dalle auto che circolano alla ricerca di un parcheggio.
Il sistema permette di informare in tempo reale l’utente in cerca del parcheggio, indirizzandolo verso lo stallo di sosta più vicino sulla base della sua posizione e della destinazione finale, guidandolo direttamente dal proprio sistema di navigazione.
Lo stesso sistema permette di allertare l’ente preposto se lo stallo è stato utilizzato in maniera impropria, ad esempio rilevando un pagamento non effettuato o scaduto oppure verificando se è stato occupato pur essendo riservato ad altre categorie.
Lo smart parking è economicamente sostenibile perché riesce a massimizzare gli introiti dell’ente pubblico proprietario dei parcheggi a pagamento e, senza incidere sulle casse dell’ente, potenzialmente può permettere di ridurre i costi orari a carico degli utenti generando quindi un circolo virtuoso e “sostenibile”.

Ai semafori smart si associano altre forme di gestione del traffico, come gli attraversamenti pedonali intelligenti, dotati di sistemi per rendere l’attraversamento interattivo e più sicuro. Il sistema viene attivato tramite pulsante o sensore e il livello di illuminazione sull’attraversamento pedonale passa dal 40% (stand-by) al 100%, attivando LED lampeggianti ad intermittenza ed evidenziando l’attraversamento solo quando serve. In tal modo si garantisce la sicurezza dei pedoni evitando inutili sprechi di energia.

Le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione ci permettono di raggiungere risultati importanti, ma per creare una vera smart mobility occorre una visione comune e strategica dei servizi da applicare. In particolare, i servizi devono essere integrati e connessi per poter comunicare tra loro e consentire di massimizzarne l’efficacia.

Quali sono i vantaggi della smart mobility in termini di risparmio energetico?


Il nuovo Ministero della Transizione Ecologica, in linea con l’Agenda 2030 disposta dalle Nazioni Unite, promuove il raggiungimento dei 17 obiettivi di Sostenibilità da raggiungere entro il 2030, tra i quali quello di “Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età”, “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia moderni, sostenibili, sicuri e a prezzo accessibile per tutti”, “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili”.
All’interno di questi obiettivi vengono posti una serie di punti importanti quali “fornire l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili e convenienti per tutti” e “ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti”.


Come raggiungere questi obiettivi?
Per quanto riguarda la mobilità, la circolazione delle auto rappresenta una delle principali cause di inquinamento atmosferico, inteso come emissione nell’aria di gas, polveri sottili e fumi estremamente dannosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Le normative più stringenti introdotte negli ultimi decenni, nello specifico la classificazione dei veicoli a motore con un’apposita sigla (euro 0, euro 1, etc), hanno permesso di migliorare la qualità dell’aria rispetto a periodi precedenti; tuttavia, le emissioni inquinanti ricondotte soprattutto ai veicoli a motore continuano a pesare. Recenti ricerche hanno sottolineato inoltre che le emissioni inquinanti prodotte dagli scarichi delle auto rappresentano soltanto una parte dell’inquinamento derivante dal traffico dei veicoli a motore termico, in quanto anche l’usura dei freni, del manto stradale e le particelle sollevate dalla strada al passaggio dei veicoli contribuiscono in maniera sostanziale ad inquinare l’aria. Le diverse soluzioni di smart mobility possono ridurre in modo importante il traffico e, di conseguenza, produrre un risparmio energetico notevole con un minor utilizzo sia di carburante che di energia elettrica.

E il ruolo delle auto elettriche?

L’utilizzo dei mezzi elettrificati, o a motore elettrico, contribuisce in modo consistente alla riduzione delle emissioni dei gas serra, soprattutto se l’energia elettrica utilizzata per ricaricare le batterie proviene da fonti rinnovabili. Ed è su questa linea guida che il decreto semplificazione n. 76 del 16 luglio 2020 ha previsto che i Comuni possono prevedere la riduzione o l’esenzione della tassa di occupazione del suolo pubblico se i proprietari della rete di infrastruttura di ricarica (CPO – Charge Point Operator) certificano che l’energia utilizzata proviene da fonte rinnovabile.
In Italia, entro il 2030 si prevedono sei milioni di veicoli elettrici per i quali è necessario costruire e assicurare un’adeguata rete infrastrutturale di ricarica pubblica prevedendo, ove possibile, l’installazione di almeno un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti.​
City Green Light, al riguardo, collabora con Acea Innovation, società del Gruppo Acea specializzata nella prestazione di servizi e nell’espletamento delle attività strumentali alla promozione, allo sviluppo e alla diffusione della mobilità sostenibile attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici, sia su suolo pubblico che  privato.

L’adozione massiva di questi veicoli avrà sulla rete elettrica nazionale un impatto non trascurabile ma ci sono criticità legate a infrastrutture non sempre adeguate alle esigenze della smart mobility. Essere presenti su gran parte del territorio nazionale come gestori dell’illuminazione pubblica vi porta a essere facilitatori di questo processo di innovazione della mobilità?

Oggi le infrastrutture non sono adeguate e il potenziamento della rete è essenziale. Noi ci troviamo sicuramente in una posizione privilegiata essendo uno dei principali operatori privati nella gestione degli impianti semaforici e della pubblica illuminazione. La presenza costante sul territorio e la consolidata affidabilità dimostrata negli anni sulla gestione di questi asset hanno permesso all’azienda di comprendere, e in molti casi prevedere, le necessità delle pubbliche amministrazioni, supportandole anche nelle fasi predittive, progettuali e, non ultimo, nell’ottenimento dei contributi economici sia da fondi pubblici italiani che europei.

Nel Comune di Avellino, ad esempio, abbiamo realizzato un sistema di e-Bike sharing grazie a contributi a fondo perduto a copertura del 100% dell’intervento eseguito che comprende non solo la progettazione e la realizzazione della struttura, ma anche la sua gestione e manutenzione, offrendo una soluzione “chiavi in mano”.

Gli interventi di efficientamento energetico eseguiti, in molti casi hanno ridotto di oltre il 70% l’impegno sulla rete e permesso l’implementazione di altri servizi come quello della ricarica dei veicoli elettrici.

Il nostro, quindi, è un approccio consulenziale a 360° che va ben oltre la fornitura e la gestione di servizi.

Per una mobilità intelligente e sostenibile è necessario che si realizzino, soprattutto localmente, sistemi per produrre energia elettrica da fonti pulite e rinnovabili quali acqua, sole e vento. Noi siamo molto impegnati in questa direzione e stiamo portando avanti delle iniziative legate al concetto di Comunità Energetica per la creazione a livello locale di energia prodotta appunto da fonti rinnovabili.

Quali sono alcuni dei progetti più recenti di smart mobility portati avanti da City Green Light?

Nel Comune di Reggio Emilia stiamo realizzando un sistema per il controllo del traffico urbano di tipo adattativo, in grado di operare su reti di notevole complessità, determinando in modo continuo le strategie di controllo al fine di ottimizzare il rendimento della rete degli impianti semaforici. Così, in funzione delle priorità assegnate al trasporto pubblico e al traffico privato, si possono valutare gerarchicamente i flussi di traffico da privilegiare.

Con l’Università Federico II di Napoli stiamo invece implementando un progetto sperimentale a favore del Comune di Avellino, nel quale vorremmo utilizzare i dati forniti “dalla Smart City” per creare modelli del traffico e aiutare le analisi eseguite sia nei Piani della Mobilità che nei Piani della Luce. Inoltre, sarà possibile comunicare alcune info direttamente al cittadino al fine di agevolare il traffico. In particolare, il laboratorio LAERTE-ITS della Facoltà di Ingegneria della Federico II ha sviluppato una soluzione tecnologica che permette di “ricostruire” il traffico veicolare su una area urbana in diversi scenari (ad esempio feriale o festivo) utilizzando tecniche di Machine Learning e Big Data analytics, combinate con approcci di modellazione macroscopica del traffico.
Uno degli obiettivi principali sarà quello di creare un hub informativo con dati che possono contribuire a sviluppare il concetto di M.A.A.S. (mobility as a service) che rappresenterebbe il coronamento di tutti i concetti di innovazione e smart mobility e che prevede l’integrazione di molteplici servizi di trasporto sia pubblico che privato accessibili all’utente finale attraverso un unico canale digitale.


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